Un messaggio pubblicitario deve attirare l’attenzione, colpire, essere persuasivo, emozionare. Mentre tenta di compiere tutte queste azioni deve soprattutto convincere chi lo riceve a compiere un’azione, deve dunque raccontarci qualcosa del prodotto o servizio che ci resti ben impresso nella mente.
Partiamo dal presupposto che la pubblicità deve creare un interesse, quindi chiediamoci:
“cosa interessa al mio pubblico?”, “Cosa il mio pubblico vorrebbe vedere scritto in un messaggio pubblicitario?”.
Immaginiamoci quindi di essere il cliente e cominciamo a scrivere tutte quelle cose che vorremmo da quel prodotto, osserviamo e raccontiamo. Il punto di vista del cliente determina il giusto messaggio pubblicitario.
Più sbagliato non c’è che iniziare a dire in un messaggio quanto siamo belli o quanto siamo bravi .
Ma allora, cosa bisogna scrivere in un messaggio pubblicitario?
Bisogna in primis assumere il punto di vista del pubblico di riferimento, immaginandosi davvero che cosa esso desidererebbe.
Immaginiamoci poi di dover rappresentare ciò che la gente vorrebbe sapere e non, ciò che dovrebbe sapere.
In questo modo verranno fuori in maniera chiara, precisa, decisa i bisogni che il nostro potenziale cliente ha.
Ecco che, individuato il suo bisogno potremmo cercare di soddisfarlo rispondendo innanzitutto alle sue domande. Dalle domande che scriveremo usciranno fuori tanti concetti importanti che potranno essere fondamentali per costruire il nostro discorso e per trovare poi delle immagini che rappresentano tale concetto.
Rimaniamo quindi sempre su questa “linea” non cominciamo a divagare cercando soluzioni fantasiose e prive di senso, dettate solo dal nostro virtuosismo creativo, perché spostando il focus potremmo davvero andare “fuori tema”.
Ricordiamoci poi di non spostarsi dai valori del prodotto se non siamo abbastanza esperti in materia, perché anche lì ci potremmo addentrare su un terreno minato, come per altro è successo ultimamente nella pubblicità tanto discussa della Motta dove l’orribile spot pubblicitario “buondì motta” ha fatto infuriare le mamme: dove la mamma muore spiaccicata da un asteroide e dopo poco anche il papà viene travolto da un altro asteroide!
Nell’intervista a Paolo Iabichino, CCO di Group Ogilvy & Mather Italy, una delle più importante agenzie di comunicazione in Italia si dice:
“ Quindi Saatchi & Saatchi ha fatto tutto bene?
Da professionista, se devo fare le pulci all’operazione, dico che c’è stata una caduta di stile sui social nel momento in cui la Motta ha cominciato a ridicolizzare e dileggiare i commenti più agguerriti e risibili delle mamme indignato. Questo si poteva, anzi si doveva evitare. In più devo dire che tanto è stata una scelta coraggiosa di Motta provare a cambiare registro narrativo tanto è rischiosa. È un riposizionamento che potrebbe pagare sul lungo periodo. Se Motta non dovesse perseverare su questa strada tornando alle origini sarebbe un disastro…”
Federica Lorenzi